Sinossi

Gli avvenimenti descritti in questo film accadono in Sardegna e hanno per protagonista una comunità di uomini e donne che con coraggio e determinazione vogliono dare una nuova prospettiva alla loro vita. Incentrato sulla figura dell’agronomo-poeta Maurizio Fadda, uno dei promotori dell’agricoltura biologica in Sardegna, il documentario propone una lettura nel contempo filosofica e pragmatica del vivere naturale e del tentativo di un consapevole “ritorno alle origini”.
Girato nei territori di Nuoro, Abbasanta, Bonarcado, Norbello, Santa Giusta e Ulassai, il film analizza l’impegno, le speranze e le aspettative di un gruppo di persone, unite tra loro da una forte esigenza di naturalità, che vedono nel ritorno alla terra l’unico modo per affrancarsi dai veleni e dall’alienazione del vivere contemporaneo.

Note di regia

Alcuni anni fa, in occasione della presentazione di un altro mio lavoro, “Trittico Pastorale”, Maurizio Fadda – che era tra gli organizzatori di quella serata – mi chiese di realizzare un film sull’allora nascente movimento dell’agricoltura biologica in Sardegna e in particolare a Nuoro.
Nei mesi successivi ci studiammo vicendevolmente, cercando di comprendere meglio il senso di quella operazione. Lui mi osservava per capire quale fosse il mio approccio a queste tematiche e altrettanto facevo io per capire chi effettivamente avevo di fronte. Iniziammo così ad effettuare i primi sopralluoghi ed ebbi così modo di seguire Maurizio in alcune delle sue molteplici attività, lo vidi confrontarsi con i suoi contadini sui problemi del mercatino che stentava a decollare, impegnato con gli amici del Gruppoo Acquisto Solidale per allargare il numero di famiglie che usufruivano della cassettina di ortaggi e frutta, affaticato durante la realizzazione dell’ennesimo orto sinergico nelle scuole cittadine o ispirato durante un reading poetico in un orto. Comunque sempre mosso da entusiasmo e ottimismo.
Dopo quei sopralluoghi capii che davvero valeva la pena di realizzare un documentario su Maurizio e sul suo mondo che a quel punto desideravo comprendere meglio in tutta la sua complessa vastità.
Il film che ne è venuto fuori tenta di dar conto di questa complessità: ci racconta di Maurizio, delle sue speranze, delle sue preoccupazioni e paure, delle sue aspirazioni, dei suoi successi ma anche di quei progetti che proprio non riescono a crescere, e soprattutto ci racconta di una comunità di persone – e la loro testimonianza rende questo lavoro corale – che davvero hanno deciso di dare una svolta alla loro esistenza. E lo fanno con coraggio e determinazione, consapevoli e decisi a superare i tanti ostacoli che man mano si frappongono per far arrivare questa nostra umanità malata ad uno sforzo di ragionevolezza, alla capacità di dire davvero basta a questa lenta agonia.
Nelle parole dei protagonisti scopriamo un forte desiderio di relazioni vere non mediate dalla tecnologia e il bisogno di porre al centro l’uomo, la sua importanza e soprattutto la sua dignità, dunque l’aspirazione ad un nuovo umanesimo. Le vicende raccontate nel film accadono in Sardegna ma è evidente che queste istanze sono universali e quindi Nuoro e la Sardegna diventano un pretesto per raccontare di un bisogno di naturalità e sentimenti positivi che interessa l’intero pianeta.

Ignazio Figus

Vive e lavora a Nuoro. Formatosi nella produzione documentaristica presso l’Istituto Superiore Regionale Etnografico, dove lavora dal 1987 (attualmente è responsabile del settore Produzione Audiovisuale e Promozione), ha curato l’attività audiovisiva istituzionale dell’Ente firmandone la fotografia e il montaggio. Il passaggio alla regia risale al 1996 con il documentario “Giorni di Lollove”, incentrato sulla descrizione di momenti festivi e di vita quotidiana della piccola frazione di Nuoro. A questo primo lavoro seguono: nel 1997, “Il lino a Busachi” sulla produzione e lavorazione del lino nel piccolo centro del Barigadu; nel 2000, “Toccos e Repiccos – Campanari in Sardegna” che si propone di documentare quanto ancora resta in Sardegna del mondo dei campanari; nel 2008, “Brokkarios – Una famiglia di vasai” che descrive la vicenda umana e professionale di una famiglia di ceramisti che vive e opera a Siniscola, nella Sardegna orientale, e nel 2014, insieme all’antropologo Cosimo Zene, realizza “S’impinnu (Il voto)” sulla festa di Sant’Antonio a Nule.
Tra le altre produzioni si ricordano: “Il racconto dei nuraghi” (Centro Studi Culture Mediterranee – 1997), “Mario Delitala, l’armonia totale dell’arte” (ISRE – Ilisso – 1999), “Giuseppe, pastore di periferia” (condiVisioni – 2004), “Da Norghiddo a Norbello. Storia di una comunità” (Amministrazione Comunale di Norbello – 2006), “Trittico Pastorale (condiVisioni – 2008) e “Il Coraggio e la Poesia” (Comune di Ittiri/Associazione Pro Loco di Ittiri – 2010).

Appuntamento

Il film sarà presentato il 7 ottobre 2015 a Torino, Spazio Agora, Piazza Castello (011/4322852) alle ore 21.00 all'interno della Sezione Panorama Italia di CinemAmbiente, il più importante festival cinematografico europeo dedicato all’ambiente.

 

Ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili.