Sinossi

Una nave con a bordo una modesta compagnia di teatranti e dei pericolosi camorristi naufraga sulle coste di un'isola. Non un'isola qualunque, ma l'Asinara, isola-carcere in mezzo al Mediterraneo, dove diventa difficile distinguere gli attori dai criminali.

Attraverso le picaresche avventure dei naufraghi si dipana il tema profondo della necessità dell'arte nella vita dell'uomo e quelli universali della colpa, del riscatto e del perdono.

Note di regia

«Il mio intento è di trarre un film da "La tempesta" nella concezione teatrale della traduzione in napoletano di Eduardo De Filippo, usando come punto di partenza la sua "Arte della Commedia": l’esigenza del teatro in una qualsiasi società, il rapporto realtà/finzione, la diversità, l’incomprensione, la vendetta e la grazia. Tutto questo a me, sardo e isolano, che ho avuto la fortuna di incontrare Eduardo e lavorare per lui, sembra più vicino: perfettamente consapevole che questo progetto di film mi renderà la vita difficile, il che – direbbe Eduardo – è uno degli scopi dell’esistenza».

Gianfranco Cabiddu

Gianfranco Cabiddu nasce a Cagliari nel 1953. Dopo esseri laureato al DAMS di Bologna in etnomusicologia, inizia la sua carriera di fonico teatrale e cinematografico negli Anni Ottanta, molto spesso lavorando come tecnico del suono per il grande Eduardo de Filippo.

Nel 1988, fa il suo primo passo verso la regia dirigendo la pellicola “Disamistade” con Massimo Dapporto e Maria Carta, all'interno del quale spiega la fragilità e l'essenzialità popolare sarda e che gli varrà una candidatura ai David di Donatello e ai Nastri d'Argento come miglior regista esordiente.

Nel 1997, ritorna dietro la cinepresa adattando sul grande schermo l'omonimo romanzo di Sergio Atzeni, “Il figlio di Bakunìn”. Narrando le vicende di Tullio Saba, Cabiddu cerca di raccontare un mezzo di memoria storica attraverso la vita di un solo uomo. La critica italiana, seppur vedendo qualche analogia con il cinema di Giuseppe Tornatore, ne apprezza la pulizia e correttezza grammaticale e la diligenza.

Successivamente, dirige il documentario “Passaggi di tempo” e altre opere di montaggio composte principalmente dalle immagini della Sardegna negli Anni Trenta e Cinquanta, ritrovati negli archivi dell'Istituto Luce. Seguirà “Faber in Sardegna” (2015), dedicato a Fabrizio de André.

Appuntamento

“La stoffa dei sogni” (opera selezionata per la preapertura  della Festa del Cinema di Roma) sarà proiettato, presso il Museo Maxxi di Roma, via Guido Reni 4A, mercoledì 14 ottobre 2015, alle ore 21.00. Accesso gratuito previo ritiro coupon.