Le sontuose sale del Palazzo Reale di Genova venerdì scorso hanno fatto da cornice all’inaugurazione della mostra di una delle più grandi scoperte archeologiche del XX secolo: i Giganti di Mont’e Prama. La mostra, a cura della Fondazione Mont’e Prama e Fasi (Federazione delle associazioni sarde in Italia), apre le porte della cultura anche al Cagliari calcio e alla Dinamo Sassari in un connubio con lo sport che si muove per andare nella stessa direzione: la promozione della Sardegna.

«Accogliamo con piacere l’iniziativa incentrata sui Giganti di Mont’e Prama – dichiara la direttrice del Palazzo Reale, Alessandra Guerrini – non solo per l’importanza di una delle più grandi scoperte archeologiche degli ultimi decenni, ma anche per la possibilità di ampliare il pubblico interessato alla cultura, grazie anche al legame con il mondo sportivo». «La collaborazione con il ministero della Cultura, la Regione Sardegna e il Comune di Cabras ci permette come Fondazione di valorizzare il patrimonio costituito dai Giganti» afferma Anthony Muroni, presidente della Fondazione Mont’e Prama.

«Affinché l’attività di valorizzazione funzioni è importante fare sistema con tutti gli attori coinvolti nella realtà sarda: da qui il rapporto preferenziale con la Fasi che, sin dall’inizio, ha rappresentato la Sardegna fuori dai confini regionali, e la partnership con un altro grande player, considerato famiglia dai sardi dentro l’isola e fuori dall’isola, che è il Cagliari calcio» aggiunge il presidente Muroni. Il lavoro sinergico si basa dunque sull’aiuto reciproco tra i vari attori del sistema, per aprire i luoghi della cultura e la loro conoscenza al vastissimo mondo dei tifosi e non solo. Così l’idea di lanciare una campagna di comunicazione con al centro sei città con una importante tradizione culturale, partendo da Genova, Parma, Palermo, Bari, Venezia e Brescia per l’organizzazione di eventi congiunti con il mondo dell’emigrazione e il mondo sportivo. «La collaborazione iniziata con la Fondazione Mont’e Prama e la Fasi – dichiara Mario Passetti, direttore generale del Cagliari calcio – nasce dalla consapevolezza che il Cagliari non rappresenta solo una squadra di calcio, ma un vero e proprio punto di riferimento per tutti i sardi dentro e fuori i confini isolani. Siamo orgogliosi di rappresentare le eccellenze della Sardegna per dare sempre più visibilità alla nostra storia e cultura a livello nazionale e internazionale».

Destagionalizzare il turismo, ampliare il bacino di utenza e far conoscere la cultura sarda al di fuori delle meraviglie paesaggistiche sono alla base di un grande progetto condiviso che inizia i suoi passi proprio da Genova, importantissimo approdo di migliaia di emigrati e sede di una delle più antiche associazioni sarde, il Circolo Sarda Tellus, presieduta da Piero Canu che, vestito in abito sardo, accoglie i presenti offrendo un rinfresco con prodotti tipici sardi. «La terra sarda è la nostra terra, quella che tanti sardi hanno dovuto lasciare negli anni per approdare nel porto di Genova – afferma il presidente del la Fasi, Bastianino Mossa –. Iniziare a Genova questo importante progetto ha un profondo significato simbolico, perché il porto della città rappresentava l’ingresso per il Continente, l’Europa e l’America. Il popolo sardo fuori dai confini regionali si è da sempre confrontato con i nuovi luoghi di appartenenza, – continua Mossa – organizzandosi e aprendo sempre nuovi dialoghi costruttivi di scambio e promozione culturale». La Fasi da decenni porta avanti l’azione di valorizzazione e tutela grazie all’attività dei suoi settanta circoli in 45 province in tutto il territorio nazionale. E questo, grazie al forte sentimento identitario e indissolubile legame con la Sardegna. «Guardare la partita – va avanti il presidente della Fasi – significa andare a vedere il Cagliari, e ha sempre rappresentato quel momento di condivisione anche all’interno dei Circoli che, anche lontano dalla Sardegna, ci ha fatto sempre sentire a casa. Molti dei nostri figli sono, per esempio, tifosi del Cagliari. Proprio perché il nostro sforzo come Federazione è quella di trasmettere anche alle nuove generazioni i valori e le tradizioni della Sardegna».

La Fasi, proprio in virtù della sua azione di promozione non solo dialoga con Fondazione Mont’e Prama e il Cagliari calcio, ma anche con tutti gli attori culturali ed economici del territorio isolano anche mediante appositi protocolli d’intesa, alcuni già siglati altri in fase di perfezionamento. Le realtà già coinvolte: Unpli nazionale e sarda, Ftp nazionale e sarda, Fondazione Maria Carta, Fondazione Casa Museo Gramsci di Ghilarza, Museo dell’Emigrazione di Asuni, Fondazione Giuseppe Siotto, il Conservatorio di musica di Cagliari e il Conservatorio di musica “Luigi Canepa” di Sassari, la Cooperativa Sa Reggia di Burgos. Esistono inoltre, collaborazioni con i Consorzi di tutela del Pecorino romano Dop, del Pecorino sardo Dop, del Fiore sardo Dop del Consorzio di tutela agnello di Sardegna Igp.

«Perché – conclude Bastianino Mossa – dialogare, collaborare e lavorare in sinergia è fondamentale per tramandare e promuovere la Sardegna sempre con il sostegno delle istituzioni regionali e, in modo particolare, dell’assessorato del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale con l’assessora Alessandra Zedda, nostro essenziale punto di riferimento».

Fonte La Nuova Sardegna https://bit.ly/3rNpB2I