Nota Stampa, dopo la conferenza stampa dell'assessora regionale Virginia Mura e della presidente FASI Serafina Mascia sul sesto Congresso FASI

"CONTINENTE/SARDEGNA. La rete degli emigrati sardi patrimonio dell'Isola. Solidarietà, cultura, progettualità: risorse per un nuovo sviluppo": è questo il tema ispiratore del sesto Congresso della FASI, la Federazione delle Associazioni Sarde in Italia, che si apre venerdì 28 ottobre, alle ore 17.00, a Quartu Sant'Elena, presso il Centro Congressi dell'Hotel Setar, in Via Lipari 1/3 – Località S’Oru e Mari, presentato la mattina del 27 ottobre in una conferenza stampa presso l'Assessorato Regionale del Lavoro.

Le tre giornate intense di dibattito e incontro previste, il 28, 29 e 30 ottobre, vedranno la partecipazione di circa 350 delegati, in rappresentanza dei 70 circoli, presenti in tutto il territorio della Penisola, a cui aderiscono 28.000 sardi, riferimento dei circa 500.000 da tempo "trapiantati in continente". Ci saranno anche i Presidenti delle Federazioni della Svizzera, Francia, Belgio, Germania, Olanda e dell'Argentina e il rappresentante dei circoli sardi dell'Australia. Parteciperanno inoltre i componenti della Consulta Regionale dell'Emigrazione.

Il Congresso, il secondo che si celebra in Sardegna, dopo quello di Olbia del 1998, si propone come "punto di svolta", con l'obiettivo programmatico di individuare le strategie per un rinnovamento costruttivo dei rapporti con la Regione, che negli anni Settanta ha voluto una legge a sostegno degli emigrati sardi, la prima in Italia, aggiornata con la L.R. n. 7/1991. I Circoli sardi nell'Italia continentale si sono costituiti in Federazione nel 1973, acquisendo, successivamente, la denominazione FASI nel 1994. Ciò ha favorito l'attuazione, nell'arco di questi 25 anni, di una quantità straordinaria di iniziative, le più diverse, che hanno contribuito alla promozione della Sardegna, attraverso la cultura, la storia, le tradizioni, l'enogastronomia, fino alla musica, la letteratura, l'arte, il cinema, rese possibili, tuttavia, grazie all'impegno generoso e volontaristico di decine di migliaia di sardi "sul continente". Senza la partecipazione volontaria e solidale di tanti sardi, che continuano a "vivere" la propria isola oltre i suoi confini, la "voce" della Sardegna nel mondo si sarebbe affievolita e spenta da tempo.

I circoli dei sardi svolgono, oggi, più che mai, una funzione insostituibile di raccordo fra l'Isola, il cosiddetto Continente e il resto del mondo. 

"Noi esistiamo – ha detto Serafina Mascia, Presidente nazionale FASI, la prima donna a ricoprire questo incarico- come rete di circoli e di persone, presenti in innumerevoli istanze civili, sociali, economiche e culturali, riconosciuti nei territori di riferimento, che ci appoggiano e sostengono anche in battaglie complesse e vitali come quella per la continuità territoriale, o per emergenze, come la tragica alluvione, che ha colpito la nostra isola nel novembre 2013: con le nostre forze abbiamo raccolto 225.000 euri, consegnati direttamente ai sindaci delle comunità colpite, per interventi mirati e immediatamente cantierabili. Un esempio tangibile dello spirito di solidarietà che ci contraddistingue. Vogliamo e possiamo dare un contributo concreto, per una nuova stagione di sviluppo, che veda la nostra Isola protagonista, con la propria forte e insostituibile identità, fra le Regioni del mondo". I 13 sindaci saranno presenti al Congresso FASI.

Dal 2013 a oggi i circoli sardi in Italia hanno organizzato ben 1.235 eventi, da un capo all'altro della Penisola, con iniziative autonome e/o raccordate con la FASI, movimentando decine di migliaia di persone, favorendo la circolazione e la conoscenza delle nostre eccellenze, non solo prodotti agroalimentari, ma scrittori, attori, filmakers, musicisti e quant'altro, che con le proprie forze avrebbero avuto grandi difficoltà a farsi conoscere fuori dall'isola. 
“Il congresso FASI sarà un’occasione per incontrare i rappresentanti degli emigrati sardi che portano nel mondo la Sardegna”, ha detto l’assessora regionale del Lavoro Virginia Mura. “Questa Giunta – ha aggiunto Mura - ha modificato i parametri  che regolano i contributi che la Regione eroga  alle organizzazioni degli emigrati sardi. Abbiamo messo al centro la qualità delle iniziative che sosteniamo, la progettualità e la capacità di attrarre altre fonti di finanziamento. Ci deve essere una stretta corrispondenza tra quanto parte dalla nostra terra e quanto ritorna, non necessariamente in termini economici e commerciali, ma soprattutto culturali. La Giunta – ha concluso la titolare del Lavoro - dà molta importanza agli emigrati sardi: vogliamo che siano sempre più un punto di riferimento non solo per chi lascia la Sardegna o per chi, da fuori, la vuole conoscere meglio, ma anche per le nostre imprese che vogliono aprirsi a nuovi mercati con i loro prodotti d’eccellenza”.

La FASI, in questi anni, nonostante le difficoltà dovute alla crisi,  ha programmato e attuato progetti di ampio respiro come ilProgetto Giovani” il Progetto Donne, la Mostra "Ascoltare la pietra" del compianto Pinuccio Sciola, o il “Progetto Visioni Sarde”, dedicato al cinema prodotto in Sardegna, e il Progetto "Sarda Tellus". E ancora, la partecipazione attiva e propositiva alle celebrazioni per il Centenario della Grande Guerra, in onore degli eroici caduti della Brigata Sassari, in collaborazione con le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia che hanno portato a Trieste centinaia di sardi e favorito l'incontro sui temi del dibattito autonomistico fra la Regione Sardegna e la Regione Friuli Venezia Giulia.

Al Congresso ci saranno emigrati sardi di prima, seconda generazione, terza generazione e di nuova emigrazione, quella che negli ultimi anni ha visto la ripresa della "fuga" dalla Sardegna di giovani, spesso altamente qualificati, che non trovano occupazione nell'isola e cercano altrove una collocazione, lasciando, nella stragrande maggioranza dei casi, definitivamente la loro "terra madre". Un tipo di emigrazione certo diversa da quella del secolo scorso, di pastori e lavoratori senza qualifica, confluiti nelle fabbriche del Nord Italia e/o nei bacini minerari di mezza Europa, ma per certi versi ancor più drammatica, perché priva l'isola delle energie migliori per un futuro "possibile".

Ma, nel grande cambiamento, rimane indispensabile la funzione sociale-aggregativa dei Circoli, anche come sedi fisiche di ritrovo, che nessuna "rete mediatica" e nessun social network può sostituire: nei circoli, rinnovati nel loro status, i giovani, con le loro fresche energie e le nuove competenze, possono portare un contributo vitale per lo sviluppo di una nuova progettualità, di raccordo con l'isola, per la proiezione anche economica ed imprenditoriale In Italia e nel mondo. Il patrimonio dei circoli costituisce una vetrina economica, culturale e promozionale, che si basa sul senso di legame e di appartenenza all'isola dei vecchi e dei nuovi emigrati. Così come è accaduto a EXPO 2015, quando, grazie all'impegno dei giovani dei Circoli lombardi della FASI, lo spazio della Regione Sardegna (bancone informativo e saletta espositiva) è stato tenuto “vivo” e animato, tutti i giorni, per 4 mesi, per le richieste di informazioni turistiche e culturali sulla Sardegna di migliaia di visitatori italiani e stranieri.

La FASI, dal 19 ottobre 2016, con Decreto Ministeriale, è stata riconosciuta come Associazione Nazionale di Promozione Sociale e ciò apre un nuovo scenario: l’emigrazione non è solo una memoria del passato, ma una realtà di oggi, che interagisce con le istituzioni, le associazioni, le istanze del territorio e con l’opinione pubblica sarda per progettare insieme un nuovo sviluppo, dentro e fuori dall'isola.