Durante le feste, sono tanti gli emigrati sardi che tornano in Sardegna per stare con i propri cari. In queste occasioni, i disagi arrecati dall’attuale continuità territoriale in Sardegna si accentuano. I nativi sardi devono destreggiarsi tra scarsità di voli, servizi non eccellenti e costi elevati.
La Federazione delle Associazioni dei sardi in Italia, Fasi, presieduta da Bastianino Mossa, da tempo lotta per il miglioramento delle condizioni dei sardi residenti nella Penisola. Nei giorni scorsi la Federazione ha organizzato un convegno a Torino per discutere sulla necessità di espandere il regime di continuità territoriale oltre gli aeroporti di Roma e Milano. Come spiega il presidente, originario di Bultei, sono numerosi i nativi sardi che abitano in altre città importanti come Torino, Venezia, Trieste o Genova. In situazioni simili, chi viaggia per risparmiare si trova spesso a dover scegliere tra compagnie low cost o voli con scali molto lunghi. Solamente nella città metropolitana di Torino sono 12 mila i sardi nativi. Si discute spesso dei collegamenti aerei tra la Sicilia e città con una forte presenza di residenti siciliani, come Cuneo o Parma; è ora di applicare lo stesso tipo di ragionamento anche alla Sardegna.
L’attuale regime di continuità territoriale, secondo la Fasi, andrebbe modificato. Bisognerebbe prevedere una tariffa unica per tutti, provvedimento che costituirebbe un vantaggio anche per i residenti in Sardegna. Lo scorso anno, la Regione e Aeroitalia avevano stipulato un patto d’amicizia che permetteva, ai nativi sardi non residenti nell’Isola, di viaggiare con le agevolazioni della continuità territoriale. La convenzione non è più valida ma è in ballo la proposta della “tariffa per i nativi della Sardegna“. La nuova tariffa, rappresenterebbe un beneficio solo per chi è nato in Sardegna ma vive altrove in Italia, ma porta con sé numerose restrizioni.
Al convegno, erano presenti alcuni rappresentanti della politica e delle istituzioni locali della Sardegna, Confesercenti e Sagat, l’agenzia proprietaria dell’aeroporto di Caselle e Alghero. L’ipotesi della tariffa unica, non è ben vista in Europa, soprattutto perché a proporla non è una compagnia di bandiera. Per superare gli ostacoli, non basta la numerosità di chi aderisce alla Fasi, serve l’aiuto da parte delle altre regioni. Un’altra ipotesi è quella di aiutare le aziende di trasporti ad aprire nuove rotte, attuando la cosiddetta “continuità territoriale 2“. Nonostante lo stato di insularità della Sardegna faccia parte della Costituzione, questa al momento non viene applicata. Da parte della nuova giunta, la Federazione si sente ascoltata, ma servirebbe un confronto in Consiglio regionale.
Ascolta l'intervista a cura di Egidiangela Sechi al presidente FASI Bastianino Mossa durante la trasmission "La Strambata" del 17-12-2024.
Fonte: Radiolina https://tinyurl.com/zzehdb2k