Il coro "Unda di lu mari" a Pisa per celebrare l'Immacolata
Domenica 8 dicembre 2024 l'associazione "Grazia Deledda" di Pisa invita alla celebrazione dell'Immacolata concezione e all'inaugurazione del Presepe della Misericordia che si terrà alla Chiesa di San Giuseppe di Pisa.
Il programma prevede:
ore 15:00 Processione con partenza da piazza Vittorio Emanuele
ore 17:00 Santa Messa
Ore 18:00 Inaugurazione presepe.
Alla Messa cantata parteciperà il coso "Unda di lu mari"
“Unda di lu Mari” ha origine a Pisa nel 2005 e nasce in seno al coro polifonico sardo “Sa Oghe Noa” come tentativo di ricerca e divulgazione di sonorità endemiche, più antiche e meno diffuse dei canti con impostazione polifonica classica.
"Unda di lu mari" ha preso come riferimento gli stili di canto “a Taxa” tipico della Gallura e “a concordu” tipico del centro Sardegna i quali, da secoli, mantengono inalterata la loro originalità e struttura, seppur nei paesi in cui ancora sopravvivono si siano sviluppate delle espressioni proprie. Queste espressioni, finora confinate nella realtà paesana e isolana, costituiscono l’oggetto che intendiamo divulgare in territorio continentale con l’obiettivo di offrire uno spettro quanto mai completo della musicalità sarda nell’ambito di rassegne corali e celebrazioni religiose. Il repertorio vede associati canti tradizionali sacri in latino, tipici dell’accompagnamento dei riti liturgici e paraliturgici della Settimana Santa, e canti folkloristici di contenuto profano che comunque utilizzano melodie di derivazione sacra. L’esecuzione dei canti avviene mediante l’accordo fra quattro voci, rispettivamente dal grave all’acuto: Bassu, Contra, Tenori e Trippi (Oche e Mesu Oche nel canto “a concordu”); può aggiungersi nel canto “a taxa” l’ulteriore voce del Falsittu che rappresenta fra le precedenti quella più acuta.
La disposizione dei cantori è quella tradizionale in cerchio. Unda di lu mari è attualmente composto da : Paolo Caggiari, Mario Cannas, Costantino Cossu, Marco Galleri, Francesco Goddi, Davide Lanzellotti, Alessandro Marras, Ivano Miscali. E’ nei nostri cuori la speranza di poter essere, per noi sardi, un umile strumento di propaganda dei nostri costumi, manifestando immensa gratitudine a chi, da sempre, ha mantenuto in vita un tesoro culturale e spirituale cosi prezioso.