CONSAPEVOLEZZA 2024 – Settimana contro la violenza di genere a Torino
CONSAPEVOLEZZA, questo è il titolo della nuova iniziativa dell’ Associazione sarda a Torino “Antonio Gramsci”, promossa insieme alle associazioni “ Les Petites Madeleines” e “Volere La Luna”, per la settimana del 25 novembre.
“Un giorno non basta per parlare di violenza di genere, così abbiamo creato una settimana di eventi, dove dare spazio a diverse realtà italiane. Diventeremo altoparlante per la lotta che quotidianamente viene portata avanti da gruppi storici quali Amnesty international e Gruppo Abele, ma anche giovani come Istravanad@s e alcune nostre socie attive nella lotta dei diritti di genere. Parleremo insieme delle molteplici sfaccettature della violenza sulle donne, nella speranza di accrescere la consapevolezza delle persone verso un tema ancora troppo poco trattato.”
MOSTRA
L’intera settimana ospiterà la mostra “Com’eri vestita?” inserita all’interno della campagna #IOLOCHIEDO “Il sesso senza consenso è stupro”, lanciata da Amnesty International.
Questa installazione racconta storie di abusi, affisse accanto agli abiti in esposizione, che intendono rappresentare, in maniera fedele, l’abbigliamento che la vittima indossava al momento della violenza subita. Si tratta di un progetto che nasce nel 2013 grazie a Jen Brockman, direttrice del Centro per la prevenzione e la formazione sessuale dell’Università del Kansas, e di Mary A. Wyandt-Hiebert responsabile di tutte le iniziative di programmazione presso il Centro di educazione contro gli stupri dell’Università dell’Arkansas e diffuso in Italia grazie al lavoro dell’Associazione LIBERE SINERGIE che ne propone un adattamento al contesto socio-culturale del nostro Paese. L’idea alla base del lavoro è quella di sensibilizzare il pubblico sul tema della violenza sulle donne e smantellare il pregiudizio che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se solo avesse indossato abiti meno provocanti. Da qui il titolo emblematico ‘Com’eri vestita?’.
PIPPA BACCA
Proiezione del film “Sono innamorato di Pippa Bacca“ (di Simone Manetti, 2019, doc, 76′). Presentazione a cura di Giampiero Frasca, critico cinematografico e saggista.
Otto marzo 2008: prende il via da Milano, con destinazione Gerusalemme, “Brides on tour”, la performance dell’artista Giuseppina Pasqualino di Marineo, nome d’arte Pippa Bacca, e dell’amica Silvia Moro. Il viaggio prevede l’attraversamento in autostop di undici Paesi, con soste a casa di persone contattate in precedenza. Ad ogni tappa incontrano le ostetriche locali, perché Pippa possa lavare loro i piedi; rituale evangelico, imparato da piccola sul cammino di Compostela, che vuole esprimere riconoscenza per chi favorisce la vita in contesti postbellici. Luoghi in cui la correlazione tra bisogno e solidarietà si dà come un’evidenza, qualcosa che non ha bisogno di essere incoraggiato. Ma l’aspetto più sostanziale e spettacolare dell’azione consiste nel vestire per tutto il tempo del viaggio abiti da sposa concepiti e disegnati ad hoc.
Attraverso il movimento, tramite passaggi di sconosciuti, in realtà ferite dalla guerra (Slovenia, Croazia, Bosnia, Bulgaria, Turchia, Siria, Libano, Giordania, Cisgiordania, Israele) intendono provare con i loro corpi che due donne possono attraversare il mondo, da sole e con la solidarietà degli sconosciuti. Il loro atto artistico non arriverà a compimento: dopo una temporanea separazione on the road – il cui motivo è nucleo di senso del progetto e quindi del film – sulla strada per Istanbul Pippa viene violentata e uccisa da un uomo che le offre un passaggio. Dodici giorni dopo il suo ultimo segnale, il suo corpo viene ritrovato, sepolto in un bosco. È il presidente turco Erdogan a esprimere le condoglianze ai familiari per un delitto compiuto ai danni di “un’artista e messaggera di pace”.
LABORATORIO
Che ruolo ha la donna nelle società primordiali?
La storia e l’arte possono fornirci degli elementi per affermare e consolidare la parità di genere nelle strutture sociali contemporanee?
Alla scoperta della Dea Madre è un laboratorio esperienziale nel quale l’artista Stefania Spanedda intende rispondere a queste domande attraverso un originale format radicato su un approccio storico-artistico
Ad uno storytelling iniziale, nel quale viene presentata un’interessante chiave di lettura del prezioso patrimonio di Veneri Paleolitiche ritrovate nell’area europea, nel nord Africa e nel Vicino Oriente, segue un percorso emotivo-sensoriale di manipolazione dell’argilla finalizzato alla creazione con la terra e con le mani di una personale Madre frutto delle suggestioni offerte nella narrazione storica.
Il laboratorio costituisce un pretesto per riscoprire l’inscindibile rapporto tra l’arte della manipolazione dell’argilla e la nascita della cultura. Ripropone e attualizza antichi simboli che narrano di una Donna Dea, Madre Terra con un ruolo fondamentale nella società. Il progetto è ideato e realizzato da Stefania Spanedda, artista ceramista, pedagogista e maestra nella scuola primaria. Formatrice con una consolidata esperienza di docenza e formazione sia in ambito didattico che artistico. Il laboratorio è organizzato in collaborazione con Linearte Sebino
COLLETTIVO TRANSFEMMINISTA INTERSEZIONALE
Istravanad@s è un collettivo transfeminista intersezionale di Nuoro, nato il 10 agosto 2023, il giorno della morte di Michela Murgia.
“Quel giorno ci siamo guardate e abbiamo detto che non saremmo state mai più zitte. Siamo un collettivo transfemminista intersezionale e pensiamo che ogni lotta abbia pari dignità. Occuparsi di intersezionalità significa mettersi in discussione ogni giorno. Intersezionale significa assumere un rischio, il rischio che Michela Murgia ci ha insegnato valesse la pena affrontare: l’impopolarità. Abbracciare un pensiero collettivo significa non essere più al centro della scena da sole o stare ai margini per paura, ma unire più voci per diventare unica voce. La parola è un dono che ci è stato concesso, abbiamo il dovere di usarla anche per chi non può, anche per chi non sa di avere una voce. Nella nostra piccola realtà ci siamo accorte di quante persone singole avessero bisogno di trovare un posto e di unire quel grido di rabbia. Siamo convinte che il nostro territorio sia stato e sia ancora, terra di conquista. La nostra terra come i nostri corpi.
Ogni settimana ci riuniamo in una assemblea di confronto e autocoscienza convinte che studiare il femminismo con il confronto sia il primo passo per dirsi tali. Alla nostra assemblea partecipano persone diverse, con diversi gradi di decostruzione, cerchiamo di tenere un linguaggio inclusivo e accessibile seguendo i principi di rispetto e non giudizio”.
Istravanad@s si sposta a Torino per parlarci della loro esperienza ed organizzare una tavola rotonda curata da Chiara Chierroni, Julian Dore, Gabriella (Gibi) Mureddu.
VIVILIBRON
Vivilibrôn Campidoglio valorizza la cultura e le buone pratiche di economia circolare di prossimità, sostenibilità e animazione territoriale, attraverso il recupero e ridistribuzione gratuita di libri usati salvati dal macero, da cantine impervie, da destinazioni incerte. Vivilibrôn è un omaggio a cielo aperto ai libri e alla letteratura, vettore di storie e comunità, organizzato dagli abitanti e dalle abitanti del quartiere. Un piccolo esempio di buone pratiche dal basso e relazionalità resistente. Vivilibrôn Campidoglio nasce nel 2021, quando le associazioni Les Petites Madeleines APS, Ecoborgo Campidoglio APS e Associazione dei sardi in Torino “A. Gramsci” si sono unite per contrastare l’isolamento e la solitudine imposte dalla pandemia. Negli anni la questione femminile e l’uguaglianza di genere sono stati i protagonisti degli interventi culturali che si svolgono durante; presentazione di libri, incontri letterari, laboratori artistici, mostre, merende, musica e raccolta fondi per piccole associazioni. Vivilibrôn Campidoglio è donnə!
GRUPPO ABELE
Gruppo Abele – La strada come luogo di incontro e di impegno. Dal 1965 si impegna ad accompagnare le persone in difficoltà, incontrandole nei servizi di accoglienza e accompagnandole verso un futuro vissuto in dignità e autonomia. Si occupa di cultura trasformando in patrimonio condiviso le grandi intuizioni che ogni giorno offre la strada e trasformando l’impegno per migliorare la vita dei singoli, in proposte per migliorare la vita di tutti. L’incontro sarà incentrato sulle persone vittime di tratta, sfruttate non solo a livello sessuale ma anche lavorativo, nell’accattonaggio o in attività illecite. L’intervento sarà a cura di Simona Marchisella, responsabile del servizio di accoglienza per persone vittime di tratta.
LASCIAMO UN SEGNO
In occasione dell’ultima giornata della rassegna, tutte/i le/i partecipanti avranno l’opportunità di prendere parte ad un momento di riflessione sui temi trattati durante la settimana e di creare e firmare uno striscione che rimarrà esposto nella sede dell’Associazione Gramsci come opera collettiva. Ci saranno parole, disegni, ricami e immagini che saranno stati importanti per la settimana e, speriamo, per tutte le persone che vi avranno preso parte.
L’intera settimana si svolgerà a Torino, in Via Trivero n 16, negli spazi di Volere la Luna
“Siamo quelli che vogliono la luna. Non siamo illusi o sognatori ma pensiamo che senza entusiasmo, senza pensare in grande, senza utopia non si esca dalla crisi etica, sociale, culturale e politica in cui ci ha precipitati il pensiero unico.”
CALENDARIO ATTIVITA:
Lunedì 25 novembre
ore 18.00 “Com’eri vestita” – Inaugurazione della mostra di Amnesty International, segue aperitivo
ore 20.00 Proiezione del film: Sono innamorato di Pippa Bacca
Venerdì 29 novembre
ore 18.00 Runda Istravanada Trasfemminista – Tavola rotonda a cura di Istravanad@s>
Sabato 30 novembre
ore 15.00 Vivilibrôn Campidoglio a cura di Les Petites Madeleines
ore 16.00 Laboratorio esperienziale con l’argilla: Alla scoperta della Dea Madre
ore 17.00 Laboratorio esperienziale sulle parole “Lasciamo un segno”
Durante tutti gli eventi sarà sempre disponibile la visione della mostra.