A Padova la mostra "Emozioni. Opere di Vittorio Ruglioni"

Sabato 26 Ottobre 2024, 10:00 - 19:30
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Padova mostra Ruglioni

Sabato 5 ottobre 2024 alle ore 17:30 nella sede sociale del circolo culturale sardo "Eleonora d'Arborea" (via delle Piazze 22 a Padova) sarà inaugurata la mostra "Emozioni" di Vittorio Ruglioni.

La mostra "Emozioni. Opere di Vittorio Ruglioni" rappresenta un’occasione unica per ripercorrere le tematiche care all’artista: l’empatia, soprattutto la comprensione del disagio e del dolore umani; il legame solido con la grande tradizione italiana, quel filo rosso, costruttivo, che da Giotto giunge fino ad Arturo Martini e Mario Sironi, nella definizione sicura delle masse. L’ineludibile traccia degli anni Sessanta e Settanta, con la rivalutazione di un’arte sociale che interagisce con la realtà e ridisegna la funzione pittorica. Allo stesso tempo, la riflessione intima, conscia, sull’esistenza: la solitudine pregnante delle sue celebri Sedie, l’incanto fiabesco dei cavallini, delle piccole giostre; l’assolutezza compositiva delle nature morte, anche la più piccola. Su tutto, la figura, specie femminile: una carnalità drammatica, transeunte; corpi in movimento, a celebrare una bellezza eterodossa e suprema, appena tracciata o definita dall’abbraccio cromatico più avvincente. Gli spunti ritornano, al di là della codifica in passaggi ben definiti: la mostra padovana è importante anche perché presenta al pubblico alcune opere (per lo più tempere su carta) finora mai esposte, ma anche tele di grande impatto visivo, come quella scelta per la locandina: lo spazio tripartito (caro anche ad altri artisti della seconda metà del Novecento, come appunto nel tardo Sironi) trasforma il campo della tela in una quinta teatrale. Vivo è l’approccio spettacolare nei lavori di Ruglioni, nei suoi tanghi appassionati così come nei ritratti; forti sono l’espressività, la condivisione: la vita, sembra dirci l’artista, è forza e dolore; la realtà è meravigliosa ed atroce ad un tempo, laghi di solitudine e di assenza e battiti sensuali. Tenerezza e disperazione. A suggello di questa piccola e preziosa mostra, una carta Omaggio a Pasolini, che condensa le nostre impressioni in forme che ricordano Masaccio, ma ci parlano di un passato recente, di una coscienza acuita e vigile.

Vittorio Ruglioni (1936-2003), nato a Pratovecchio, in provincia di Arezzo, è cresciuto a Conegliano. Si è laureato a Bologna in medicina veterinaria. Nel 1965 si trasferisce in Svizzera, a Chiasso, dove resta fino al 1973. Nel periodo svizzero conosce il pittore Felice Filippini, frequentando assiduamente il suo studio e cementando una grande amicizia. Sempre in questo periodo ebbe rapporti con l’ambiente artistico comasco e milanese. Trasferitosi a Venezia si dedicò a innovative ricerche in campo pittorico. Come scrisse il famoso Piero Chiara “Ruglioni non ha frequentato accademie, ma soltanto studi di pittori, come facevano gli artisti di una volta, che andavano a bottega da un maestro”. La pittura di Ruglioni da subito ha mirato alla rappresentazione di una situazione esistenziale umana, che lo ha fatto avvicinare al movimento dei neo-figurativi. Tra l’altro i problemi della forma sono stati presenti in lui, anche per il sodalizio vissuto con Mario Radice, uno dei grandi maestri dell’astrattismo storico italiano. Nel 1978-79 attraversa un momento di accentuazione drammatica, con prevalenza di fantomatiche illuminazioni sui grigi. Quindi ritorna, con la serenità, il gusto del colore. Il ciclo proustiano “ All’ombra delle fanciulla in fiore” è del 1980 -82. Seguirà l’altro ciclo sui “Travestiti”. Nel 1987-88 si ispira al romanzo breve “Casse-pipe” di Celine, traendone una serie di quadri che rappresentano la sua maturità espressiva. La partecipazione a mostre è fittissima a partire dagli anni sessanta sia in Italia che all’estero, in gallerie pubbliche e private. Tra queste nel salone del Civico Broletto di Como, Palazzo Crepadona a Belluno, Palazzo dei Diamanti a Ferrara, il Castello Cinquecentesco a L’Aquila, le Logge del Vasari ad Arezzo, la Chiesa di San Giorgetto a Verona, Palazzo Datini a Prato, Palazzo delle Prigioni a Venezia, Palazzo dei Capitani ad Ascoli Piceno. L’ultima mostra, in ordine di tempo, si è tenuta a Venezia nella scorsa primavera (2023) ospitata nel Palazzetto Tito sede della Fondazione Bevilacqua La Masa, in occasione del ventennale della sua prematura scomparsa.

La mostra è visitabile fino a sabato 26 ottobre 2024.

Ingresso libero.

Luogo Sede circolo "Eleonora d'Arborea" - via delle piazze 22, Padova
Contatto 3356307070 - 3471325336 - 3492232903