A Pesaro l’anteprima dell'edizione 2024 del festival letterario "SetteSere SettePiazze SetteLibri" di Perdasdefogu
Venerdì 12 luglio alle ore 18, il salone Pallerini di Palazzo Gradari accoglie un appuntamento speciale: l’anteprima della 14esima edizione del festival letterario SetteSereSetteppiazzeSetteLibri: il direttore Giacomo Mameli intervisterà Lucio Luca, autore di La notte dell'antimafia (Compagnia Editoriale Aliberti, 2024) e Ivano Dionigi con cui dialogherà attorno ai due libri L'Apocalisse di Lucrezio (Raffaello Cortina Editore, 2023) e Benedetta Parola. La rivincita del tempo (Il Mulino, 2022).
Sarà quindi nella Capitale della cultura 2024, il lancio di un festival di grande successo che si svolge ogni anno a Perdasdefogu (in italiano ‘pietre di fuoco’) piccolo paese della Sardegna noto soprattutto per l'alto numero di centenari. Per sette giorni intensissimi il paese si anima di proposte nelle piazze e nelle strade che portano nomi di poeti e scrittori o che sono state dedicate a grandi capolavori come “Cent’anni di Solitudine o ‘Il Giorno del Giudizio”. Forse si può dire che per questo paese di centenari, raccontare e ascoltare storie - da sempre una naturale forma di vita comunitaria – si è evoluta in un Festival che presenta l‘attualità letteraria italiana, regionale e internazionale seguendo un filo rosso ogni anno diverso.
La serata si conclude alle 21 in piazzale della Libertà con l'esibizione del gruppo folk di Perdasdefogu "Silvana Coni", accompagnato dalle musiche delle launeddas e della fisarmonica. Il gruppo è composto da 18 ballerini che eseguirà 8 balli tradizionali tra cui Su Passettu (ballo tradizionale del paese che viene eseguito in coppia) e il Ballu de is crabasa ballo allegro, col ritmo saltellante a ricordare il modo di fare delle caprette (is crabas). L’abito tradizionale indossato dalle donne richiama quelli delle zone economicamente più fragili della Sardegna che non avevano la ricchezza dei costumi tipici di altri paesi impreziositi da vistosi oggetti d’oro o d’argento, ed è una riproduzione fedele di quelli indossati in passato dai foghesini (così sono chiamati gli abitanti di Perdasdefogu). Alla povertà del costume si affianca però un buon senso estetico e fogge che danno dignità a chi lo indossa. I colori dei tessuti ricordano quelli della campagna che circonda il paese; lo scialle del costume femminile è pazientemente ricamato a mano e la gonna, con una fantasia verde e nera, è finemente pieghettata.