Piero Bartoloni, “I Fenici e i Cartaginesi in Sardegna” – Associaz. Amicizia Sarda di Treviso

Sabato 07 Dicembre 2013, 18:00 - 19:30
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A Treviso, sabato 07 dicembre, c/o Auditorium Stefanini, V.le III Armata 5, l' Associazione Amicizia Sarda  propone la conferenza del prof. Piero Bartoloni su "I Fenici e i Cartaginesi in Sardegna.Tra i primi anni dell'VIII e la metà del III secolo a.C., i loro rapporti con le popolazioni locali e la loro rete commerciale nel Mediterraneo".
FENICI E CARTAGINESI IN SARDEGNA • I Fenici nascono come popolo, ma non come entità politica, agli inizi del XII secolo a.C. • Fin dagli albori della navigazione antica, la Sardegna fu meta e crocevia di commerci grazie alle sue rilevanti risorse naturali, quali ossidiana e metalli pregiati, per cui i mercanti orientali furono attratti da queste ricchezze e dalle possibilità offerte dal mercato. • Si può ricordare soprattutto un intenso traffico di rame in arrivo da Cipro ed in uscita di grandi quantità di argento. È necessario tuttavia precisare che le miniere erano diretto appannaggio delle popolazioni nuragiche, che erano proprietarie dei giacimenti. • A partire dai primi decenni del XII secolo a.C., iniziarono ad arrivare i naviganti vicino-orientali, dapprima i Filistei, seguiti dai Ciprioti e dai Siriani del nord e, infine, dai Fenici. • Verso la fine del IX secolo a.C. inizia a mutare il tipo di approccio dei Fenici verso l'Occidente e il Mediterraneo. • I primi anni dell'VIII secolo a.C. vedono la nascita dei primi impianti urbani fenici in Sardegna. Attorno al 550 a.C, Cartagine sbarcò in Sicilia; qualche anno dopo, sollecitata dalle ricchezze minerarie e agricole, tentò l'impresa anche in Sardegna, ed attorno al 525 a.C., gli eserciti di Cartagine, al comando di Asdrubale e Amilcare ebbero ragione della Sardegna, impadronendosi pertanto dei ricchi giacimenti e divenendo parte dell'impero di Cartagine. • Nel trattato di pace siglato nel 509 a.C. tra Cartagine e Roma la Sardegna appare come un territorio politicamente soggetto al dominio cartaginese. • La conquista cartaginese della Sardegna non fu certamente indolore, ma fu meno drastica di quanto si possa ritenere: infatti, le singole città conservarono il loro stato di diritto, in quanto l'intervento di Cartagine nell'isola è volto a impadronirsi delle ricchezze minerarie, praticamente inutilizzate nella precedente età fenicia, e a sfruttare le vaste potenzialità agricole.
PIERO BARTOLONI  è professore ordinario di Archeologia fenicio-punica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Sassari. Dal 1997 al 2002 è stato Direttore dell'Istituto per la Civiltà fenicia e punica del Consiglio Nazionale delle Ricerche. È Direttore della Scuola di Dottorato "Storia, letterature e culture del Mediterraneo" dell'Università di Sassari, con sede presso il Dipartimento di Storia. È Direttore Scientifico della Rivista "Sardinia, Corsica et Baleares Antiquae" e Direttore del Museo Archeologico Comunale "Ferruccio Barreca" di Sant'Antioco. Dal 1964 ha condotto scavi archeologici e prospezioni in Italia, Malta, Grecia, Cipro, Turchia, Libano, Tunisia, Marocco e Spagna. Attualmente, in Sardegna, dirige gli scavi archeologici a Sant'Antioco e a Monte Sirai e, in Tunisia, a Zama Regia e a Nabeul. Nei suoi studi si è occupato della cultura materiale fenicia e punica e, in particolare, degli amuleti, delle stele dei tofet, della ceramica vascolare e, inoltre, della marineria cartaginese. È autore di oltre duecento pubblicazioni a carattere scientifico, tra le quali una quindicina tra libri e monografie.

Luogo Treviso, c/o Auditorium Stefanini, V.le III Armata 5
Contatto Tel. 0422/210131; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.