Nel settembre 2011 è finalista alla II edizione del Premio di Drammaturgia Avamposti d’Autore con il testo “Degeneration/Degenderation”. Nel novembre 2011 il saggio “El juanero-Pasolini e la Spagna”, edito nel 2003, esce tradotto in Spagna dalla Editorial Alreves di Barcellona. E’ vincitrice della I edizione del Premio Lunarte Festival 2012 con il monologo L’Alba della sposa. È semifinalista ai Teatri del Sacro 2013 con “Canossarium”. È autrice della sceneggiatura de “La donna di carta”, il cui teaser è stato presentato alla 70ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica-La Biennale di Venezia all’interno Queer Lion Award 2013. È finalista alla III edizione di Avamposti d’Autore 2013 con il testo “Jellyfish”, il cui primo studio è semifinalista al premio Dante Cappelletti 2013. È vincitrice del Premio di drammaturgia In punta di penna 2013 e della XIV edizione del Premio di scrittura femminile “Il Paese delle donne” 2013 sezione Teatro con il testo “Vettorina nella città dei pezzi di ricambio”. Il suo lavoro si focalizza sulla Shoà, sulle tematiche di genere e LGBT.

Staff

Francesca Falchi, drammaturga, regista e attrice professionista.

Proposta di spettacolo
"FÈMINAS DE SOLI E DE PERDA"

Ẻ un progetto di Francesca Falchi per le donne FASI. La caratteristica delle donne sarde è la resilienza. Il termine a seconda del contesto ha molteplici significati: in ingegneria, la resilienza è la capacità di un materiale di resistere a forze impulsive (ovvero, della capacità di resistere ad urti improvvisi senza spezzarsi); in ecologia e biologia la resilienza è la capacità di un ecosistema, inclusi quelli umani come le città, o di un organismo di ripristinare l'omeostasi, ovvero la condizione di equilibrio del sistema, a seguito di un intervento esterno (come quello dell'uomo) che può provocare un deficit ecologico; in psicologia, la resilienza viene vista come la capacità dell'uomo di affrontare le avversità della vita, di superarle e di uscirne rinforzato e addirittura trasformato positivamente.
Semplificando il concetto e adattandolo all’argomento, la caratteristica delle donne sarde è dunque la capacità di resistere alle situazioni, anche le più violente, superarle e ristabilire l’equilibrio originario.
Come il mare che circonda l’isola, che resiste alla ruggine gelida del maestrale ed alla costanza tiepida del levante, rimanendo identico a se stesso.
Come la terra che dell’isola è corpo atavico ora perduto in distese riarse e fiorenti, ora impervio nella sua anima scolpita a vivo.
Le “donne di sole e di pietra” attraversano la storia, la letteratura e l’arte della Sardegna con la consapevolezza di chi sa che anche il flusso più lieve può incidere la roccia con la sua costanza e la sua determinazione.
Dalla giudicessa Eleonora d’Arborea a Julia, la giovane di Siligo processata per stregoneria, dall’ “ardita virago” Donna Lucia Delitala Tedde a Paska Devaddis, “reina e bandida”, dalla scrittrice Premio Nobel Grazia Deledda alla cantautrice ed attrice Maria Carta, dall’artista Maria Lai alla poliziotta Emanuela Loi, vittima dell’attentato in Via d’Amelio fino a Maria Paola Masala, prima donna ad essere assunta nella redazione dell’ “Unione Sarda”, le “fèminas de soli e de perda” rappresentano il cuore femminile della Sardegna, una terra che custodisce la sua identità primigenia adattandosi ed evolvendosi ma rimanendo uguale a se stessa in quei valori di granito cangiante, in quel sentire che è viscere e sangue, in quell’esistere che la conduce, tra sabbia e mirto, nel suo futuro screziato, ancorandola con tenacia romantica e coraggio incalcolabile al suo femminile passato.

Scheda spettacolo

Spazio: lo spettacolo si adatta a diversi luoghi: teatri, sale polifunzionali, ecc. fino ad uno spazio minimo di 6x6 m ( è adattabile anche all’aperto).

Contatti

Info su Francesca Falchi: auroratomica.ilcannocchiale.it
Cell: 39+ 3332579021
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.